…a guardare il suo corpo nudo, con la debole luce del
crepuscolo, mi dava un senso di pochezza estrema. Perché lei era così bella,
più bella di qualsiasi descrizione io riesca a dare.
La prima cosa che ho
pensato quando mi è apparsa senza vestiti addosso è stata “allora Dio esiste
davvero.”
La perfezione del suo
corpo non poteva venire che dalle mani di un dio che probabilmente l’aveva
creata per lui in un luogo altro.
Per un caso fortuito era finita sulla terra, e per un caso
ancora più fortuito nella mia vita.
Quello che più mi
impressionava erano però i lineamenti del suo volto su quel corpo da inferno,
che rievocavano immagini irreali di un disegno astratto, che difficilmente credevo
possibile nella realtà.
Sarei stato lì a guardarla per ore, tanto quell’immagine era
perfetta da contemplare. Se non fosse stato così breve il tempo rubato per i nostri incontri, probabilmente l’avrei sfiorata solo dopo
averla guardata una notte intera.
La tranquillità del luogo regalava una pace interiore vicina
all’oblio. La sua pelle morbida, unta da un lieve piacevole sudore, profumato
della sua essenza, era da baciare millimetricamente, in un turbinìo di
sensazioni che volevo non finissero mai.
Il rincorrersi del tempo, che in quegli attimi sembrava
rallentare, in realtà giocava anche lui assieme a noi ma era molto più bravo
e furbo, anche se in un primo momento
sembrava perdere.
Prendeva la sua
rivincita quando all’alba, addormentati dopo una notte di estenuanti giochi
d’amore, ci coglieva impreparati al suono della sveglia, che doveva condurci in
fretta alla nostra quotidiana routine.
Tratto dal romanzo : “la ragazza disegnata” - di mimmo sola
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