autunno

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lunedì 28 settembre 2015

ACQUA SU MARTA



…a guardare il suo corpo nudo, con la debole luce del crepuscolo, mi dava un senso di pochezza estrema. Perché lei era così bella, più bella di qualsiasi descrizione io riesca a dare.
 La prima cosa che ho pensato quando mi è apparsa senza vestiti addosso è stata “allora Dio esiste davvero.”
 La perfezione del suo corpo non poteva venire che dalle mani di un dio che probabilmente l’aveva creata per lui in un luogo altro.

Per un caso fortuito era finita sulla terra, e per un caso ancora più fortuito nella mia vita.

 Quello che più mi impressionava erano però i lineamenti del suo volto su quel corpo da inferno, che rievocavano immagini irreali di un disegno astratto, che difficilmente credevo possibile nella realtà.
Sarei stato lì a guardarla per ore, tanto quell’immagine era perfetta da contemplare. Se non fosse stato così breve  il tempo rubato per i nostri incontri,  probabilmente l’avrei sfiorata solo dopo averla guardata una notte intera.


La tranquillità del luogo regalava una pace interiore vicina all’oblio. La sua pelle morbida, unta da un lieve piacevole sudore, profumato della sua essenza, era da baciare millimetricamente, in un turbinìo di sensazioni che volevo non finissero mai.

Il rincorrersi del tempo, che in quegli attimi sembrava rallentare, in realtà giocava anche lui assieme a noi ma era molto più bravo e  furbo, anche se in un primo momento sembrava perdere.
 Prendeva la sua rivincita quando all’alba, addormentati dopo una notte di estenuanti giochi d’amore, ci coglieva impreparati al suono della sveglia, che doveva condurci in fretta alla nostra quotidiana routine.


Tratto dal romanzo : “la ragazza disegnata” - di mimmo sola

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