autunno

autunno

domenica 27 marzo 2016

POESIE DI DOMENICA (O) MIMMO



rovine giacciono d' uomo
effimera smania di grandezza
tutto posso in questa vita
anche dispensare morte e sofferenza
chiudere il cerchio 
divenir tutt'uno
siamo qui per caso non per gioco
 rovinare il bene
che solo vale tanto quanto basta
se dandone quel Figlio
ci stupisca

  

mercoledì 23 marzo 2016

SCRITTA 30 ANNI FA. MA ATTUALISSIMA (la abbiamo inserita nel cd di Erick in prossima uscita)


DIMMI CHE SENSO HA
testo e musica mimmo sola



vivere a modo mio questo si, mi aiuta un po'
sorridere di cose anche un po' tristi
mi fa sembrare il mondo sopportabile

limpido lo sguardo suo anche lei non dorme mai
progetti che si riempiono di nuvole
parole inascoltate che rimbalzano

MA DIMMI LO SAI ANCHE TU
CHE IL MONDO MI CONVIENE 
SOLO QUANDO SENTO MI APPARTIENE
DIMMI E' GIUSTO O NO 
FAR FINTA DI STAR BENE 
MENTRE VEDO IL MALE CHE MI OPPRIME

magica la fantasia un posto in cui nascondersi
giocare in sogno ad essere più grande
restare poi bambino nel comprendere

DIMMI E' GIUSTO O NO
FAR FINTA DI STAR BENE 
MENTRE VEDO IL MALE CHE MI OPPRIME
DIMMI LO SAI ANCHE TU
CHE IL MONDO MI APPARTIENE
SOLO FORSE QUANDO MI CONVIENE...






"Solo quando ad essere colpito sarà il cuore dell'Europa, inizieremo a capire che l'indifferenza verso le sofferenze degli altri, provocate anche da nostri comportamenti complici, in nome di un progresso cieco, in luoghi lontani, è vendicativa". mimmo sola

PER ASCOLTARE IL BRANO, CLICCATE SUL LINK SOTTO.

domenica 20 marzo 2016

TRATTO DA "LA RAGAZZA DISEGNATA" romanzo di Mimmo Sola

…Tenendola per mano sfuggiva il mio sguardo, ed impaurita a stento riusciva a camminare, temendo di scivolare sul sentiero scosceso, di buche melmose, in quella fredda e piovosa giornata di inizio autunno, che sicuramente era un’eccezione del periodo, caldo fino al giorno prima, e che improvvisamente ci aveva ricordato che tutto è imprevedibile, nel momento in cui ti avvicini  alla pace, mentre il mondo vuole la guerra.
Ma guerra con se stesso, nell’incapacità di coagulare le esigenze di ognuno, in un meccanismo perverso che costringe ad essere attori e bugiardi, quando il potere ti soffoca, nel suo gioco di sporco interesse di parte, di manie di grandezza, ma che in fondo è soltanto un capriccio, per dimostrare che si può comandare con l’inganno e l’arroganza, che una società va avanti solo con la crescita economica, nel voler dimostrare che il bene si ottiene imponendo un punto di vista, a discapito di quello altrui; nel voler imporre la propria cultura, a discapito di quella altrui; nel voler imbrigliare in un confine quello che non si può contenere: la speranza di essere liberi e diversi.

Lo sbattere di ali vicino al faro  mi proietta in una notte di pioggia, in realtà le mille falene fanno piovere solo nella mia mente, l’acqua resta nel cielo e le falene intorno al faro. Le loro ali nel buio, in cerca di luce, sbattendo sulla plafoniera danno sensazione di scrosci mai arrivati, ma io uguale mi ritrovo sveglio, bagnato.
Mi riaddormento.
E’ oramai un sogno ricorrente quello di poter migrare verso una luce lontana, ma ho difficoltà a spiccare il volo e allora cerco un posto a strapiombo, dove la corrente mi aiuti ad alzarmi  e volare a vela, mancandomi quella spinta iniziale per staccarmi da terra di mia volontà. Pur in volo planato, perdo spesso la rotta e mi ritrovo a non poter decidere la traiettoria, come se una forza oscura mi spingesse dove essa ha deciso di andare, e pur contorcendomi per virare, quella forza mi cattura, portandomi con sè verso mete sconosciute, confini inesplorati, mai scontati.
L’ombra di un albero lontano, in un deserto di idee sparse, ed io sotto a cercare riparo quando la forza in quel luogo mi conduce, e privo di volontà cerco di rialzarmi nello scricchiolio delle ginocchia abituate oramai al volo; riguadagno solo a stento la posizione al suolo, per la quale vivo: homo di sicuro erectus, sul sapiens dubiterei. Intorno a me non vedo nulla, solo polvere che il vento sottrae alla terra, ogni tanto immagino cosa ci sia, al di là. D’un tratto un rumore sordo mi sveglia dal sonno in cui sogno di volare e tutto si palesa, nella semplicità di una donna bellissima che mi tende la mano. E’ la Madre Terra.
Non capisco. Dormo e sogno di dormire. Mi sveglio nel sogno e vedo una mano tesa. Mi piace. Non sento più il dolore alle ginocchia. Anche se è notte, le falene sono ora farfalle. Con le loro ali il vento, quanto basta a diradare la polvere intorno a me.
 Le lucciole intanto si radunano sotto la chioma dell’albero. Illuminano il blu della notte. Intorno sempre il deserto, ma stavolta ne percepisco i confini,   le idee tutte in un punto.  Penso di essere salvo.
 Ma salvo da cosa? Ero in cerca di me stesso, di quell’uomo sapiens, ma intento a volare forse  l’avevo scordato, e nell’illusione di altro, dimenticavo quello di cui ho davvero bisogno :  dignità , uguaglianza ,  giustizia.
 Ma se la traiettoria del volo quindi dell’atterraggio non la scelgo io, che senso ha tutto questo?...

MIMMO SOLA  da L.R.D. 17 GIUGNO 2015

Grazie per la lettura

mercoledì 16 marzo 2016

ORIZZONTI DIVERSI


"ANCHE SE IL PUNTO DI VISTA E' SEMPRE LO STESSO, CAMBIANDO I COLORI, CAMBIANO GLI ORIZZONTI." mimmo sola






domenica 13 marzo 2016

LETTERA AL PRESIDENTE RENZI : NON E' UNA VITTORIA LAVORARE 553 GIORNI IN MENO (PERCHE' E' BISESTILE)

Signor  presidente del consiglio: lei ha affermato che, siccome i lavori finiscono 18 mesi prima del previsto, è una grande vittoria per i lavoratori.
E’ indubbio che 18 mesi siano 552 giorni, bisestile uno in più, ma fa lo stesso; ma dire che i lavoratori hanno vinto, perché i lavori della campotenese-laino dureranno 552 giorni meno del previsto, è una grande sola.
E se lo scrive un Sola, può starne certo.
Si, signor Presidente del Consiglio. Non hanno vinto i lavoratori, ma questo modo di intendere il lavoro.
E’ vero, hanno lavorato persone in più rispetto al previsto. Ma è stato deciso dopo, cambiando le regole a partita già iniziata.
Mi domando: quando si fanno i progetti e le relative programmazioni, e da queste programmazioni le relative “concertazioni”, e da queste concertazioni i sindacati propongono ai propri iscritti una opportunità di lavoro di 4 anni, che potrebbe durare anche 5 con varie ed eventuali, il lavoratore che dovesse trovarsi di fronte ad una scelta, decide in base alle notizie che gli vengono date da chi lo rappresenta.
Non è tanto un problema di tipo personale, ma conosco lavoratori impegnati su questo cantiere che hanno optato di stare vicino casa per un lavoro previsto di quattro anni, scartando un lavoro più lontano che però ne sarebbe durati sette, rinunciando a corrispettivi  anche più vantaggiosi, pur di stare vicino alla propria famiglia. Se dopo due anni e mezzo il cantiere chiude, ed il lavoratore licenziato, non vedo questa grande vittoria.
Del resto (ma qui apriremmo una discussione problematica)   le norme che regolano il famoso premio se il lavoro viene consegnato prima, possono significare solo due cose: o che chi ha fatto il progetto capisce poco, o che capisce tanto e lo abbia fatto apposta;  perché sapendo che la durata è stata sovrastimata, si è sicuri che finendo prima qualcuno riceverà una ricompensa, un beneficio impropriamente addotto. Il che si presterebbe ad interpretazioni anche molto pesanti.
Si, direte -  ma è la legge - : vorrà dire che questa legge è degna della terra dei cachi, a meno che questi soldi del premio vengano divisi equamente tra tutti i lavoratori. Questo darebbe un senso alla sua affermazione di vittoria.
Nella mia convinzione che sono  molte più le cose che servirebbe fare in questo paese rispetto alle persone disposte a farle, e che è la politica fatta da persone per bene che quindi abbiano un’etica, che deve decidere  percorsi e controlli;  affinchè le risorse enormi che questo paese ha vengano utilizzate realmente per cose utili,  generando crescita e benessere per tutti;  ammiro comunque il suo tentativo di voler far passare queste poche riforme  (anche se non tutte condivisibili nei tempi e nei contenuti) come un segnale incoraggiante per il futuro.
Le chiedo però un’altra cosa che come mia cultura non riesco a capire.
Assistiamo tutti i giorni a situazioni dove lavoratori  del pubblico impiego  scaldano le sedie o peggio si fanno timbrare il cartellino mentre  sono a fare tutt’altro. Penso che se gli uffici dove “lavorano” vanno avanti ugualmente, anche senza il loro operato e/o la loro presenza, probabilmente di quella mansione quindi di quella persona in quell’ufficio la pubblica amministrazione non ha bisogno.
Però la mantiene in organico. Intanto diverse pratiche nello stesso o in altri uffici giacciono inevase altro che 18 mesi ma anni e anni, creando non poche difficoltà ai cittadini onesti che aspettano. Sarà il caso quindi di organizzarli bene, questi uffici, affinchè il rendimento del lavoratore nel pubblico venga ottimizzato? Perché solo in questo caso, anticipando la fine di quel lavoro di 18 mesi, sarebbe una vittoria per i lavoratori ed un beneficio per il paese tutto.

 Mimmo Sola  

sabato 12 marzo 2016

POESIE DI DOMENICA (O) MIMMO





vivo di sogni non di attese

 quando colori bellissimi
  
note di musica attraversano 

confini nevosi ma non freddi 

bianco vorrei più tempo 

per imparare a colorare

  il mondo

venerdì 11 marzo 2016

RACCONTI BREVI DI SABATO

UN CONSIGLIO: INDOSSATE LE CUFFIE, APRITE IL LINK MUSICALE PUBBLICATO L'ALTRO IERI  E CHE VI RIMETTO QUA SOTTO -"DIAFRAMMA SA-RC" - ASCOLTATELO E CONTEMPORANEAMENTE LEGGETE QUESTA PAGINA: NE COMPRENDERETE MEGLIO IL SENSO.

GRAZIE ANTICIPATEMENTE.

https://www.dropbox.com/s/ibheeaniauwae88/organata.mp3?dl=0


...nonostante le raccomandazioni della madre, che le diceva di fare solo ciò che la sua condizione economica le avrebbe permesso, pur di avere quei maledetti soldi, e stare al passo quindi della sua amica,  fece quello che proprio l'amica le consigliava da tempo: accettare le avance di quell'uomo molto più grande, che in cambio di  una qualche foto mezza nuda, le avrebbe mollato qualche deca.

all'inizio, e per qualche settimana, il giochetto andò avanti scherzosamente, fino a che le venne chiesto, in cambio di parecchi soldi, un incontro fisico.

la valutazione ai fini della scelta fu: comunque è una persona distinta, dirigente da molti anni, sposato, che vuoi possa accadermi... - " stupida, chiedigli 1000 euro e accetta!"  -l'amica-

lei che aveva i numeri, fisicamente perfetta, pensò di valere quella cifra.

-ok, ci provo, se è vero che è perso di me, accetterà.-

accetto'. il luogo dell'incontro doveva essere un hotel a circa 120 km lontano dalla città.
si discussero i dettagli, giorno 22 ci vediamo.

lui si sarebbe fatto trovare già in camera dalle 19,00. l'incontro non sarebbe durato più di due ore, perchè quella sera  doveva tornare a casa per le 22,00 ; una cena di famiglia.

massima discrezione.



giorno 22, ore 17,00, lei prende il treno per recarsi sul luogo dell'incontro.

strada facendo pensava che da oggi in poi con tutti quei soldi poteva fare le stesse cose della  ricca sua amica.

un pò di paura si, comunque conveniva rischiare.


arrivata in hotel, stanza 42, bussa sei volte come convenuto.

la porta si apre, si richiude, il dirigente già mezzo nudo, pochi convenevoli del resto si erano già conosciuti telefonicamente.

dopo due minuti, altri sei toc alla porta : lui dice alla ragazza di non preoccuparsi. - "ma chi sarà mai"- vado ad aprire


- "BUONASERA DOTTORE, SONO LA MAMMA DI INGRID - E CHE PER LA FRETTA HA DIMENTICATO IL CELLULARE A CASA SUL TAVOLO"...-


mimmo sola

grazie

buon sabato sera a tutti



giovedì 10 marzo 2016

NON FRAITENDERE CIO' CHE NON E' FACILE INTENDERE.

Il nostro amato-odiato presidente del consiglio, con parte del suo entourage (ia che parola!), insieme agli amati-odiati capi dell'anas, insieme a qualche amato-odiato politico della zona, sono stati alla rottura delle pa (non vi scaldate) dicevo delle parti ultime del diaframma che apre la galleria Mormanno. (io ritengo che anche per loro sia una rottura di pa)

Naturalmente, come sport nazionale, giù critiche a valanga su piazze virtuali, visto che su quelle vere l'eta media è oramai sugli ottanta, e del diaframma se ne discute quando si va in macelleria a comprare la carne per i nipotini.

Siccome nella vita c'è chi ha avuto tanto, chi poco, chi nulla, c'è chi ama e chi odia.


La mia posizione di osservatore, (del resto oggi ho chiesto un giorno di ferie proprio per osservare - non il diaframma- ma due mie conigliette che dovevano partorire, e per fortuna il mio intervento di osservazione  ha evitato il peggio con una mia azione, non come la volta scorsa che sono stato assente) mi fa esprimere un giudizio senza pregiudizio (!)

Io ritengo che lamentarsi è molto semplice, ma mi chiedo: dove eravamo noi lamentatori- quando a partire dagli anni 80 si è iniziato con la pratica " CI SI MANGIA L'ITALIA, UN PO' PER UNO" (proporzionalmente alle capacità e attitudini singole) che pur coscienti che un prezzo prima o poi si doveva pagare, siamo stati quantomeno a guardare, senza fare nulla o molto poco per cercare di raddrizzare delle pratiche nefaste, diventate col tempo costume su larga scala?

in base alle attitudini e alle capacità singole, c'è chi ha approfittato nulla, poco, tanto:
ma oggi si paga, signori.

davvero crediamo che l'Italia possa cambiare solo cambiando i governi?  

Vi ricordate quanti governi, anche balneari, abbiamo avuto fino ad oggi?

Purtroppo la democrazia ha i suoi limiti, amplificati se nel popolo non c'è una cultura dell'etica e del senso del dovere.


Io ho la mia teoria, forse già espressa in passato, ma che voglio ribadire.

Autoritenendoci il popolo più intelligente del mondo, (e potrebbe anche darsi che lo siamo davvero) siamo il popolo dei massimi distinguo e cioè diciamo sempre a tutti i livelli:" si, ma però" (che in italiano non si potrebbe neanche dire ma la passo)

A me risulta siano questi "si ma però"  che fanno durare i lavori per l'ammodernamento della SA-RC 50 anni, che fanno lievitare i costi all'inverosimile, che fanno moltiplicare le norme e i regolamenti ogni giorno (anche contraddittorie) , che fanno si che i processi durino 30 anni...

Il "si ma però" per lo più lo abbiamo delegato ai sindacati, ai politici, ai  potenti burocrati, ecc., che a loro volta, essendo italiani con le stesse  attitudini di cui sopra, si fanno coinvolgere più o meno nel farsi gli affari propri e del loro entourage.

Il prezzo del "si ma pero" è quindi la diluizione dei tempi, che comporta la rottura dei diaframmi.

Ecco che l'italiano onesto è stufo e stanco di tutto, e oggi tace;  non va a votare,  non partecipando alla principale conquista della democrazia.

la domanda è: se ne esce? come?

La risposta in un prossimo post.

grazie

mimmo sola


è la tenaglia sulle ali che ci attanaglia

DIAFRAMMA SA-RC

https://www.dropbox.com/s/ibheeaniauwae88/organata.mp3?dl=0




INTORNO ALLE 19 PENSAVO AL DIAFRAMMA DELLA GALLERIA E HO REGISTRATO QUESTO PEZZO.


SI CHIAMA ORGANISMO DIAFRAMMATICO sottotitolo

DIAFRAMMA SA-RC

cliccate sul link in alto e buon ascolto

mercoledì 9 marzo 2016

intonatissimi, bravi!

https://www.youtube.com/channel/UCtBOEX2aITW8lxMTlmCoKng

RACCONTO A PUNTATE SPARSE: "attentato al teatro" -2015-

"...la ragazza non piangeva. era rimasta così, pietrificata dalla scena a cui stava assistendo.
 brandelli di carne appesi ad arti anneriti su stracci macchiati rossi, che tentavano di guadagnare l'uscita.

spari.

chi urlava, chi si trascinava a stento verso i bagni, chi cercava il compagno, chi si teneva le mani sulle orecchie per non ascoltare, chi moriva lentamente, nel suono delle sirene.


e pensare che doveva essere un concerto contro la guerra, per la solidarietà, la fratellanza,  la comprensione del diverso.   

ma fin troppo diverso. 

da non concepire che l'annientamento dell'uomo in nome di un dio altro non è che il manifestarsi di una condizione anomala di rifiuto dello stesso scopo per cui quel dio ha creato l'essere umano, contraddizione che una normale intelligenza non può tollerare.



una mano si posò sulla sua spalla, erano passati circa tre minuti.
la luce che si faceva spazio nella polvere iniziava a posarsi, dissolvendosi  su un macabro scenario, e diventava più accesa e vivida col passare dei secondi.


iniziò a sentire una voce dopo circa quattro minuti, sino a quel momento solo dolore; dopo quell'esplosione fortissima. 

realizzò che la mano sulla spalla era del suo compagno, rimasto miracolosamente vivo insieme a lei, ma tre dei suoi amici erano sicuramente morti, non si muovevano e non avrebbero potuto, per come erano combinati."  



mimmo sola tratto da "attentato al teatro" 2015

CINGOLO DI MEGAGRU - LAVORI VIADOTTO ITALIA

PER GRANDI PONTI, GRANDI CINGOLI.

martedì 8 marzo 2016

DIDA A SCALIA : quando la ciutìa supera la fantasia e diventa pazzia

LA TURCHIA ALL'EUROPA SULLA LIBERTA' DI STAMPA: le diverse ANGULATURE.


" iniziate a stampare per noi una decina di miliardi di euro, che i migranti, quelli giusti, poi ve li mandiamo; naturalmente certificati d.o.c., selezionati con uno strumento innovativo: l'ANAlizzatore simpatizzometro, evoluzione del collaudato puzzometro, inventato dal grande Carminuccio di Martino."

(pensare che l'Italia tempo fa aveva chiesto 36 mila lire, e non glieli hanno dati!)

Ora che l'Eurtopa  chiuderà la rotta balcanica e aprirà quella albanese, avoglia che RENZO chiama a LUCIA sotto al balcone!

L'EUROPA GENETICAMENTE MODIFICATA = EURTOPA.

domenica 6 marzo 2016

mi ero fermato, perchè mi era caduta la penna.

"quando le mani non stringono bene quello che si afferra, c'è il rischio che la legge di gravità faccia
precipitare l'oggetto che si ritiene avere in pugno, in realtà è lo stesso oggetto che in base al suo peso rispetto all'aria (che tira) sarà in grado di andare verso l'alto,  o cadere giu". mimmo sola da l.r.d.



Detta così può potrebbe sembrare una banalità, ma siccome non sempre la forza di volontà nell'idea della stretta corrisponde alla risposta della mano, faccio una postilla.


Per legge di gravità io non intendo quella di Isacco, ma quella comportamentale umana, che di fronte a delle evidenti falle intellettive quindi  normative, tenta di mischiare paglia ed orzo; ma a venderlo a pari prezzo.

Quindi la gravità o meglio la cosa grave è:  non comprendere la realtà e il tempo che si sta vivendo.



Signori amici cari, stiamo oramai assistendo, ad ogni livello, allo spettacolo della irrazionalità umana, che in nome di presunti diritti discute per settimane se sia opportuno o no allattare i figli dalle palle; mentre milioni di disperati premono ai nostri confini di terra e di mare, e la guerra è oramai alle porte.

E mentre la nave affonda e topi scappano, i commensali pranzano; i ballerini ballano e le orchestre suonano allegramente.


A proposito un topo 15 giorni fa mi ha rosicchiato tutto l'impianto elettrico della macchina.
Per fortuna che era vecchia, così i fili erano ben in vista e il meccanico con un piccolo sforzo è riuscito a ripararla.

Mi ha detto che se lo stesso episodio fosse capitato su una macchina nuova, probabilmente non ci sarebbe stata la possibilità di aggiustarla;  se non pagando un prezzo elevatissimo. (questa è una metafora ma il topo è vero.)


grazie e alla prossima.

mimmo sola.