autunno

autunno

venerdì 19 agosto 2016

elementi sociologici nell'approvvigionamento e nello pseudospreco delle risorse alimentari. speranze e timori.

quando il titolo è importante, ti aspetti un post importante. ma il titolo a volte viene così, bussa; e tu lo apri se sei in casa.

ma ad un titolo così, trovatosi per caso sull'uscio di casa mia, devo per forza rispondere con un "obbedisco". ti svolgo. ti sviluppo. ti mangio.

a ferragosto, come tutti i giorni, abbiamo pranzato. però eravamo in tanti. in famiglia. bella famiglia. anni dai 4 agli 80.

per vicissitudini varie ci siamo seduti intorno al tavolo alle 14,00. in realtà i tavoli erano due. uno under 12, l'altro a piacere.

si inizia. aperitivo.

a dire il vero io ed il compare avevamo già fatto uno spuntino in quanto addetti all'arrosto, apprezzando dell'ottima carne locale comprata al macello di Campotenese.

in attesa di cottura ottimale andava testata ogni due minuti circa.
anche il cane sembrava apprezzare. l'unico neo un po' di fumo che al cambio di direzione del vento si spostava verso i panni stesi. ma e' ovvio, tutto ha un prezzo. anche i "complimenti" di Giulia.

dopo l'aperitivo pietanze varie, cucinate molto bene dalle signore di casa, ottimo vino di Frascineto e di Montagna, formaggi, dolci, frutta, ecc.ecc.

intorno alle 19,00 facevo un'analisi sulla bontà e sulla provenienza di ciò che avevamo ingurgitato, sugli alimenti che gli under 12 avevano preferito, sulla sensatezza di tutti questi zuccheri, bevande gassate,  e/o colesterolo.

concludendo che più del settanta per cento degli alimenti proveniva da mercato locale,  di cui una buona fetta addirittura  da produzione casalinga.


scrivo questo post alle ore venti del 16 agosto. oggi abbiamo pranzato con gli avanzi di ieri. i residui di umido sono andati nel compostaggio. le ossa al cane. tutto sommato è andata bene, poco spreco, quasi nullo, l'unica nota dolente il colesterolo, per le quantità esagerate.


torno però alle considerazioni fatte dopo qualche grappino, la sera del 15. in una sola giornata abbiamo mangiato quantità che normalmente si mangiano in tre giorni.

e' vero, siamo stati attenti a non sprecare. ma comunque abbiamo mangiato troppo. quindi anche il troppo diventa spreco.
anche perchè poi il medico ti dà le statine. e bisogna stare attenti. agli effetti collaterali. troppi.

quindi abbondanza=spreco=statine=quanto siamo fessi.


noi occidentali siamo abituati ad esagerare. poi corriamo ai ripari, avendo come conseguenza molti effetti collaterali.



intorno alle 22 si discuteva col compare sull'efficacia del metodo elastico o rigido, nel concedere più o meno libertà ai figli, e se i mutamenti comportamentali delle nuove generazioni derivassero da una troppa libertà che i genitori oggi concedono ai ragazzi.


lui sosteneva la linea dura, io la massima libertà.


ma quali sono i comportamenti giusti o sbagliati dei ragazzi di oggi rispetto ai ragazzi di ieri:
è cambiato il contesto, si è passati dalla "carenza" all'abbondanza, al superfluo.

è normale che cambiando il contesto cambiano le abitudini e le situazioni.


io penso però che l'errore più grande è quando ci sono troppi genitori che urlano contro i figli:- "ti spezzo  le gambe se ti  sorprendo a fumare". peccato però che nell'urlare scordano di levarsi la sigaretta da bocca, che a volte cadendo, si infila nei meandri del cavallo dei pantaloni, sviluppando un incendio, proprio nei coglioni.






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